Lurasidone in dual disorder: un caso real world

La schizofrenia è una patologia psichiatrica complessa, spesso aggravata dalla presenza di comorbilità. Il caso clinico presentato, tratta di un paziente con diagnosi di schizofrenia (formulata secondo i criteri ICD-10) associata all’uso continuativo di THC, in cura presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Vigevano, ASST Pavia.
Paziente di 25 anni, noto ai Servizi Psichiatrici Territoriali dal 2019, in precedenza seguito da uno specialista privato. Dall’esordio clinico il paziente manife- stava un graduale peggioramento della sintomatologia, culminato in uno scompenso psicotico tale da rendere necessario il ricovero ospedaliero presso l’Ospedale Civile di Vigevano. Alla valutazione specialistica, presentava sintomi negativi predominanti (ritiro sociale, apatia, abulia, anedonia) e positivi (dispercezioni uditive sotto forma di voci commentanti). Si apprezzava, inoltre, l’uso continuativo di THC.

Al momento dell’accesso, era in trattamento con clozapina 200 mg/die (clozapinemia 63,1 ng/ml) e, in anamnesi, aveva mostrato solo parziale efficacia a differenti trattamenti antipsicotici di prima e seconda generazione e a stabilizzatori dell’umore come aloperidolo, brexpiprazolo e oxcarbazepina.
Vista la persistenza dei sintomi, veniva adottata una strategia di augmentation tramite l’introduzione di lurasidone in add-on a clozapina ¹. Lurasidone, un antipsicotico di seconda generazione, è noto per il suo profilo di sicurezza, oltre all’efficacia nei sintomi positivi e in particolare negativi della schizofrenia ^2-3; recenti evidenze suggeriscono, inoltre, un suo impiego in presenza di comorbilità con uso di sostanze ⁴.