Case reports
Issue 1 (Suppl. 3) March 2024
Utilizzo di lurasidone in un paziente affetto da schizofrenia con disturbo ossessivo-compulsivo e ludopatia: efficacia e tollerabilità
Abstract
Paziente di 35 anni, secondo figlio di due lavoratori autonomi con i quali vive. La sorella, con storia psichiatrica muta, coniugata, vive con il marito e con due figlie. Non riferiti disturbi di interesse psichiatrico in anamnesi familiare. In comorbidità obesità di III grado.
L’esordio della sintomatologia risale ai 12 anni, con sviluppo di flessione timica, ideazione ipocondriaca e ossessioni di dubbio con relativi rituali di controllo (costringeva i genitori a ripetere alcune affermazioni, con crescente disagio familiare) e, nel corso dell’adolescenza, ideazione di riferimento, bizzarrie compor- tamentali e aggressività, per cui riceveva diagnosi di disturbo bipolare da specialista privato e una terapia a base di diversi antipsicotici tipici (clorpromazina e pimozide, che gli causava acatisia) e atipici (quetiapina, olanzapina, risperidone) a dosaggi sconosciuti. Negli anni successivi manifestava franche idee perse- cutorie, con condotte di abuso alcolico, episodi di disforia e crisi pantoclastiche che determinavano forte scadimento funzionale caratterizzato da abbandono scolastico in seconda superiore e ritiro sociale. Ai 20 anni veniva segnalato l’inizio di condotte ludopatiche accompagnate da tematiche paranoidee riguardanti i gestori dei bar dove giocava e ai 21 anni un tentativo anticonservativo mediante ingestione di farmaci, per cui avveniva il primo ricovero in SPDC e la presa in ca- rico della Salute Mentale territoriale. Veniva quindi inserito presso due strutture comunitarie con raggiungimento di compenso solo parziale e ritorno a casa, con affiancamento di due educatori. Dai 25 ai 32 anni si annoverano quattro brevi ricoveri volontari in SPDC alternati a 7 ricoveri di circa 3-4 settimane in struttura convenzionata, gestiti con terapia a base di stabilizzanti dell’umore (acido valproico tra 1000 e 1500 mg/die e gabapentin tra 800 e 1200 mg/die), antidepressivi (alternativamente clomipramina 100 mg/die, trazodone 75 mg/die e mirtazapina 30 mg/die), antipsicotici (clozapina tra 150 e 450 mg/die e aripiprazolo 30 mg/ die, con perfenazina 8 mg/die per un anno) e benzodiazepine (clonazepam 3 mg/die). La diagnosi finale fu la seguente: schizofrenia con DOC e ludopatia
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