Case reports
Issue 1 (Suppl. 2) March 2024
Gestione e trattamento di un paziente affetto da disturbo da uso di alcol, disturbo da uso di ansiolitici-ipnotici e disturbo depressivo maggiore
Abstract
J., donna di 52 anni, nata in Argentina e residente in Italia da molti anni, dove ha sposato un uomo con il quale ha avuto 3 figli. Impiegata presso l’azienda di famiglia. Nel 2021 si presentava al SerD accompagnata dal marito, chiedendo aiuto in relazione alle condotte di abuso di alcol e benzodiazepine (BZD). Al colloquio assisteva il coniuge, con il quale si ricostruiva la storia della moglie. L’anamnesi patologica riferita era negativa per patologie psichiatriche od organiche, mentre la storia tossicologica permetteva di rilevare l’uso di alcol e cannabinoidi sin dalla minore età (la donna aveva avuto, in passato, già un primo contatto con un servizio per le dipendenze). Il consumo di alcol nel corso del tempo era divenuto abituale, con periodi di maggiore assunzione (al colloquio riferì di bere circa 6 unità alcoliche tutti i giorni, per la maggior parte birra), mentre l’uso di cannabis venne abbandonato dopo i vent’anni. La paziente da circa 5 anni, su prescrizione del medico di medicina generale (MMG) ma senza un preciso piano terapeutico, assumeva alprazolam per l’insonnia (una media di 5 cp di alprazolam da 1 mg principalmente la sera). Presentava all’esame obiettivo un quadro sintomatologico caratterizzato da craving verso alcol, insonnia, umore deflesso, ansia, difficoltà a sostenere le mansioni lavorative, alterazione delle relazioni familiari. Emergevano, inoltre, tratti di personalità dipendente, una scarsa rete sociale al di fuori della famiglia e una bassa autostima. A causa di un peggioramento di queste condizioni, verificatosi nell’ultimo anno, il ricorso alle bevande alcoliche e alle BDZ aveva assunto, per la paziente, sia un significato di ricerca del piacere e della sedazione, sia di prevenzione dei sintomi da astinenza. Considerata l’assunzione quotidiana di tali sostanze si faceva la diagnosi di disturbo da uso di alcol, disturbo da uso di sedativi-ipnotici. La paziente appariva molto spaventata a intraprendere un percorso di cura, sia per il forte stigma e autostigma sia per il fatto di dover abbandonare le condotte di abuso da sostanze con il conseguente timore dei sintomi da astinenza.
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